HIROSHIGE UTAGAWA I, Tōkaidō fukei zue - Vedute della Tōkaidō n. 65, Kaei 4, 1851

HIROSHIGE UTAGAWA I, Tōkaidō fukei zue - Vedute della Tōkaidō n. 65, Kaei 4, 1851

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Nishiki-e, xilografia a colori, firmata sul colophon: Hiroshige ga
Formato: Album illustrato (ehon) (mm 150x210)
Volumi: Zen Pen (I Vol.) Go Hen (II Vol.)
Prefazione e testi: Ryukatei Tanekadzu
Editore: Fujioka Keijirō
 
Delicata prova in edizione coeva, impressa su carta del Giappone, in buono stato di conservazione, con piccolo margine tutt’intorno. 
Serie di illustrazioni narrative e paesaggistiche che ripercorrono le stazioni della Tōkaidō. 

Bibliografia: 
https://www.hiroshige.org.uk/Illustrated_Books/TokaidoFukeiZuye1851.htm
https://www.britishmuseum.org/collection/object/A_1979-0305-0-550-1?selectedImageId=1613410201
https://www.artic.edu/artworks/231171/teќkaideќ-fe-kei-zue
https://asia-archive.si.edu/object/FSC-GR-780.700/

Ryūkatei Tanekazu nella primavera del 1851 scrive:
Prefazione al Volume I
«Viaggiare è uno dei più grandi piaceri della vita. Ogni anno, con cuore trepidante, ho desiderato partire, ma gli impegni quotidiani mi hanno sempre trattenuto, rendendo impossibile realizzare questo sogno.
Questa opera del celebre artista Hiroshige ci offre una magnifica alternativa al viaggio stesso. In essa sono raffigurati con cura e minuzia oltre cinquanta villaggi lungo la via tra Kyoto e Yedo (Edo), incluse celebri località marine e montane: il monte Akiha nella provincia di Omi, il tempio Horaiji a Mikawa, e i sentieri che conducono al sacro santuario di Ise.
Osservare queste immagini è un piacere che, in alcuni momenti, può persino superare quello del viaggio reale. Chi non ha mai viaggiato troverà in queste pagine una guida preziosa; chi invece ha già visitato questi luoghi, vedrà riaccendersi nella memoria i propri ricordi più vividi.
Anche se sono ignorante nell’arte del disegno, oso dire che quest’opera — con le sue ombreggiature, le sue sfumature d’inchiostro, la sua armonia e grazia — non è affatto inferiore a quelle dei grandi maestri del passato».

Postfazione sul retro del Volume II
«Un pensiero rivolto all’insegnante Hiroshige: appoggiato alla scrivania, ho osservato le prime bozze raffiguranti Kanazawa e Kamakura; le pinete della villa di Hodogaya; i prugni in fiore a Sugita; le coste marine di Kagekiyo; il tempio di Horai, quello di Atsuta; Yokkaichi; le acque limpide del fiume Isuzu; la montagna di Asama e le rocce coniugali di Futami-ga-Ura (Meoto Iwa, che significa proprio “rocce marito e moglie” sono un luogo molto famoso in Giappone, ndr.).
Proseguendo verso la capitale occidentale, Kyoto, compaiono le colline di Higashiyama, il tempio di Kiyomizu, e infine il ponte di Sanjō.
Come una volpe che prende in prestito la criniera del leone, ho l’onore di scrivere queste parole finali per concludere l’opera, in un giorno di pioggia all’inizio della primavera».